E’ una giornata assolata di fine agosto, quelle in cui per la strada i pochi reduci si guardano con sospetto.
Sì, perché chi resta a Bologna nel torrido mese di agosto deve per forza avere qualche conto in sospeso con il mondo, se poi è anche domenica, deve esserci davvero qualcosa di sbagliato.
E così, mentre tutti si sollazzano ai ritmi della Riviera, tra costumi strobo, bikini interdentali e l’inesorabile blob di sottofondo dell’onda di mucillagine, gli imperfetti esseri condannati al Purgatorio della grassa, dotta fornace felsinea si rifugiano presso le improbabili piscine comunali.
Se già ci si può considerare abbastanza reietti ad essere obbligati a passare a Bologna domenica X agosto, in caso la scelta della piscina fosse ricaduta sullo Sterlino, in via Murri, dovete ritenervi dei paria, dei san papier, dei diseredati.
In una cornice di cemento misto erba, vedrete dorarsi al sole i vostri vicini di casa filippini, studenti stressati dalla tesi con occhialini, occhiaie e gli occhi che brillano davanti alla vista di un dispositivo facente parte dell’universo di significato ”vacanza” come un Cornetto Algida, ragazzini autoprivati (che sarebbe poi il contrario di automuniti) ed una discreta sfilata di tette mal rifatte, cattivo gusto e dermatiti croniche condite con sonore urinate nell’acqua (al grido di “noi che l’acqua diventava rossa non ci abbiamo mai creduto”).
Quello che a prima vista appare uno scenario del tutto ostile, è in realtà un fertile terreno per lo studio della divertente dinamica amorosa “da vasca”.
Se nel resto dell’estate la piscina è infatti prevalentemente teatro della dinamica “uomo che nuota mostrando muscolo e trattenendo fiato” versus “donna che calca il muretto con ostinazione” (di solito sono veri e proprio grappoli di donne) in queste preziose domeniche sopra descritte non vige più alcuna regola.
Potrà dunque capitarvi di veder passare un cavaliere in mutande che con cortesia chiede “Mi concede questo bagno?” o vedere la reazione di un tenero e pallido fidanzato e alla domanda della ragazza “Come sto con la cuffia?”.
Io risponderei come lui: “Sei carina come al solito, forse un po’ di meno”.
Forse.