Due settimane fa, quando ho ascoltato per la prima volta Per proteggere e servire mentre uscivo per andare in centro, mi sa che sono passato un pò per scemo perché mentre camminavo ed ero sul bus mi agitavo e battevo continuamente i piedi per terra manco fossi tornato quindicenne ad ascoltare per la prima volta Fresh Fruit for Rotting Vegetables.

Gli Smart Cops la mattina del concorso di polizia, prima di esser scartati per insufficienza toracica
Gli Smart Cops non dettano nuovi canoni, non ristabiliscono vecchie gerarchie e nessuna altra cazzo di menata del genere. Gli Smart Cops fanno punk. Punk ’77 direi, tirando in ballo roba come Dead Boys e altra gente del genere (mica cazzi!). Mischiano un po’ di beat e un po’ di garage, ma soprattutto: lo fanno alla grande.
Due settimane di fila che ascolto questo disco quasi ogni giorno, una delle migliori sorprese fino ad ora. Anche se di sorpresa in realtà non si tratta perchè gli Smart Cops suonano dal 2007 e i due precedenti 7″ usciti per la SorryState – che produrrà anche il vinile del nuovo Lp – sono una bomba di hardcore ’80 che li ha portati in tour dall’America ad Israele. Inutile dire che dietro a questi quattro sbirri in divisa si nascondono personaggi provenienti dalla scena hardcore più seria degli ultimi anni. Se a Bologna qualcuno ha avuto il piacere di finire con la faccia sotto un’ascella fetida all’Atlantide durante un concerto dei BanxThis o è mai capitato ad un concerto de L’amico di Martucci sa di cosa sto parlando.
E mi ha fatto parecchio ridere leggere da qualche parte – non mi ricordo bene dove – che gli smart cops erano vittime di una sorta di “effetto punkreas”. Ora, credo che questo effetto punkreas sia semplicemente una voce del nord italia che urla in italiano. Che è un po’ come dire che i 99 posse hanno un effetto Gigi d’Alessio e i Litfiba un effetto Zen Circus, o viceversa. Come il solito pippone per cui chiunque canti in italiano si inserisce nella migliore tradizione cantautorale italiana. Bè se avete pensato si, può darsi, potete anche andare su opzioni internet, blocca sito, inserire l’indirizzo di (this) e evitare di farvi rivedere da queste parti.
Pezzi velenosi tanto nella musica quanto nei testi. Un groove micidiale dove per una volta sono gli sbirri stessi a cantarci i loro problemi. E se nei precedenti 7” potevate avere il piacere di cantare Poli-ziotto Lecca!-la-mia-merda ora potrete scatenarvi al grido di Hey!sbirro sbirro gay vuoi borchie di pelle da noi???
Consigliato la mattina appena svegli.
Qua sotto il video de Il cattivo tenente, on line da stamattina. Il 4 marzo live incendiario al Covo con i La quiete.
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