Non capisco LaRepubblica-Sera e Mobile. Questo fa di me un cretino?

strilloni“L’editoria sta morendo evviva l’editoria” urlavano entusiasti gli strilloni agli angoli delle strade, mentre un fascio di onde wi-fi li rendeva impotenti per sempre come un monarca in una democrazia. A me personalmente cambia davvero poco, anche se leggere il Carlino al bar davanti ad un latte macchiato non avrà più lo stesso sapore, dovendo scrollare un tablet con le dita inzuccherate e non potendo più ritagliare i migliori editoriali per il mio dossier “Giornalismo di qualità”.
Comunque sia, non si è qua per commentare il declino che la carta stampata sta vivendo, fenomeno già ampiamente dibattuto e di cui in effetti frega il giusto a chiunque abbia una connessione scroccata dal vicino. Le versioni on line dei quotidiani sono sempre aggiornate, gratuite, e molto più interattive di una pagina di carta riciclata con lo spot delle concessionarie ogni tre paragrafi.

“Sei un mostro! Non capisci che così togli il guadagno alle case editrici e ai giornalisti?”. Certo, mio caro intelocutore immaginario, lo capisco, ma che ci posso fare se quando compro il giornale la metà delle notizie che leggo è già obsoleta, e magari mi hanno anche appioppato una rivista in allegato per 3,50 euro in più dove mi mostrano i migliori tagli di bikini a pois per l’estate 2012?
A me tra l’altro i bikini stanno davvero male. Almeno quelli a pois.
“Cielo, e non pensi agli introti pubblicitari che così facendo calano drasticamente, rendendo il giornale cartaceo un discount di spazi da vendere per pochi spiccioli ai peggiori macellai e ottici della periferia?”. Mio caro interlocutore immaginario, grazie per la perseveranza, ma ora mi stai rompendo il cazzo. No, non mi frega, e se a te fregasse sul serio dovresti anche smettere di guardare i video di Rihanna su Youtube, seguire la tua squadra su Rojadirecta, impostare lo streaming come unica reale alternativa al cinema a 8 euro e crackare i programmi di fotoritocco per pomparti meglio le tette sulla tua foto profilo di Facebook.  O ridurle, se sei un ciccione. Come? Non fai nulla di tutto ciò? Bravo.

Capisco che la situazione sia drammatica, ma il techno-karma ce la fa pagare  abbondantemente, con banner iperinvasivi che se ne fottono di ogni plug-in-anti-banner-iperinvasivi, spot che non puoi saltare prima di ogni video, insinuazioni umilianti di pop up che vorrebbero farci allungare il cazzo e qualità scadente degli aggiornamenti in tempo reale, che sembrano sempre più dei copy/paste dall’ansa piuttosto che vere e proprie elaborazioni giornalistiche.

repubblica+Bene, hanno pensato i capoccia dei giornali italiani. Allora vi mettiamo il giornale a pagamento anche on line, così la smettete di scroccare i nostri servigi. Ottimo, abbiamo pensato noi. Fate pure. Ma se volete fare così, e mi mettete la vostra home page mobile come versione a pagamento del sito tradizionale, non mettete nel footer “Visualizza la versione classica di -inserire testata giornalistica-“. Perchè svilite la nostra intelligenza. Vediamo un pò, pagare per leggere l’articolo sulle nuove tendenze dei cappottini per cani (articoli di cui vado ghiotto, lo ammetto), oppure andare in fondo alla pagina, selezionare versione classica, e godermi aggratis tutti i nuovi trench di stoffe pregiate che rinvigoriscono l’immagine dei nostri piccoli amici a 4 zampe? Ci dovrei pensare.

“Bastardi bolscevichi, allora sfodereremo la nostra arma definitiva, il nostro Pungolo anti-socialismo dell’informazione, la nostra Excalibur paladina della qualità dei servizi”.

Repubblica+. E Repubblica Sera.

“Oh NO! Capitano! Ci contrattaccano a colpi di microabbonamenti da 50 centesimi al giorno, senza banner e pagabili con la carta di credito in pochi minuti!”.
“Buon per loro, Spugna. Si vede che è un servizio di qualità, che alla fine meriterà l’investimento. Approfondiamo, miei fedeli servitori!”
“Capitano, pare sia solo un supplemento virtuale che tratta temi di vago interesse, in quanto quelli realmente importanti devono essere trattati in home page, ma che ti garantisce il pdf di D-Donna di Repubblica ed editoriali inediti sulla situazione finanziaria micronesiana!”
“Perbacco, mio leale amico, temo ci siano tutti i requisiti necessari per fottersene alla grande. Virate a babordo, si torna in spiaggia a dissotterare tesori altrui.”

Servizi per designer lesbiche con l’iPad. Approfondimenti per yuppies radical-chic col tablet preso in leasing. Non so. Il giornalismo di qualità riuscirà a sopravvivere alla crisi portata dalla rivoluzione digitale, ne sono sicuro. Ma con le giuste idee. Mark Potts, ad esempio, co-fondatore dell’edizione online del Washington Post, ha lasciato il suo posto in uno dei più prestigiosi quotidiani al mondo per creare BackFence.com, un’impresa che promuove vari portali di informazione e servizi a carattere locale, i cui contenuti sono interamente prodotti dagli utenti. Di fronte alla fuga degli utenti su altri siti di news, il New York Times ed El Pais hanno eliminato il paywall (servizi a pagamento) limitandolo a chi supera una elevata soglia di visualizzazioni. Niente fuga su altri siti per la stragrande maggioranza degli utenti, e inserzionisti felici. Nel 2011 è stato poi lanciato anche in Italia il servizio di SpotUs, portale statunitense di crowdfunding che cerca i fondi necessari per le inchieste proposte dagli utenti dai lettori stessi della blogosfera. Reporter e giornalisti gestiscono poi il budget reperito per sviluppare l’inchiesta proposta dal basso. Solo un paio di esempi di come, cercando di integrare la partecipazione volontaria degli utenti, sia possibile migliorare realmente un servizio altrimenti destinato ad essere soppiantato dalla lunga coda dei micro mercati autogenerati, dove ognuno dice un po’ il cazzo che gli pare sul suo blog, e un altro decide se credergli o leggerne un altro. Cosa che, peraltro, avrebbe la deprecabile conseguenza di sviluppare un senso critico.

Non sia mai.

Non capisco LaRepubblica-Sera e Mobile. Questo fa di me un cretino? Probabilmente sì, ma nel dubbio mi accontento.

Un pensiero su “Non capisco LaRepubblica-Sera e Mobile. Questo fa di me un cretino?

  1. Il dialogo tra il Capitano e Spugna mi ha fatto ribaltare dalla sedia! anche quello tra te e l’interlocutore immaginario non è male. E sì, ti vedrei di più con il bikini a strisce, senza dubbio

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