Volevo scrivere un pezzo che si basasse sul fatto che ho lavorato di domenica invece di rimanere in spiaggia, intitolato “I’m working on sunday” sull’aria di “I’m walking on sunshine” di Katrina & the Waves. Il pezzo doveva salutare calorosamente il Cev, ironizzare sul matrimonio di Vasco, commentare la nuova illuminata campagna del Comune per la raccolta differenziata, recensire il live di Jon Spencer, fare luce sull’ultima tornata elettorale in Nord Reno-Westfalia, dire la propria sulle serate di elettronica a bologna accanirsi contro quasi tutte le squadre del campionato di Serie A, elogiare la sentenza per cui non è reato mostrare il dito medio ai vigili urbani e commentare questa pazza pazza primavera imprevedibile.
“Bravo. Buona idea. Parla anche del gran premio di Spagna, dell’ultima versione di Android, del lardo di Beppe Grillo, della tua ulcera e di quel tizio giapponese che sbuccia le banane col culo. Sarà finalmente chiaro a tutti che non sai neanche te di che cazzo stai parlando”.
“Vabbè, non esagerare, mi piace spaziare e soprattutto ho il tempo di focalizzazione su un argomento limitato a tipo 140 caratteri. Sono il Twitter dell’eclettismo alla Asperger. Mia mamma dice che sono bello anche così. Non mi dà neanche più quelle pillole là”.
“Ecco, bravo, ricomincia a sbombardarti và che di geni del pensiero esposto non richiesto ce ne è pure troppi”.
“Oè! Ora mi stai offendendo. Cioè, vengo via dal mare per tornare in questa cazzo di città apposta per fare il mio dovere, voglio dare pure una mia opinione su qualcosa magari associando un video evocativo che richiami in maniera divertente il contenuto, e tu mi tuoni con il tuo sarcasmo da sala da ballo?? MA VAFFANCULO! Ma poi chiccazzo sei finisci di farmi ‘sto cappuccino che il tuo collega storto ha finito di farmi benzina e ho una media casello-casello da mantenere!!!”
Cassa scontrino chiavi auto quinta casello centro parcheggio ascensore anzi no scale chinotto divano old holbourn lavoro chinotto terrazzo chinotto messaggio cena musiche divano (this).
I progetti sono cambiati, ora scrivo un pezzo sui baristi infelici che non si fanno i cazzi loro, sull’aumento della benzina, sul traffico, sull’emotività e l’impulsività, sulla pagina Wikipedia in inglese di Mario Magnotta, sulla gente che sfodera ciabatte e piedacci callosi al primo raggio di sole, sull’ultimo album di Jack White, sui redneck incestuosi, sul calcioscommesse e su cosa ognuno dei miei amici di penna delle scuole elementari pensa di tutti questi argomenti. Poi in effetti penso che a nessuno fregherebbe un cazzo di leggere la nostra opinione su tutta questa roba probabilmente in pochi hanno superato la terza riga e comunque se lo hanno fatto è solo perchè magari hanno un lavoro davvero noioso o magari pensano che leggendo questo pezzo saltando una riga sì e una no venga fuori uno di quei testi ironici che sfottono uno famoso o meglio ancora si arrivi a parlare di figa poi ci sarebbe un avvocato un certo Kobayashi e comunque stocazzo mi sono perso il concerto di jon spencer e poi hanno dato il nome di Frank Zappa a una strada di bologna.
Cosa?
Già.
Scherzi..
No no, giuro.
Fantastico!
Già. Offri te il prossimo?
Sì dai, che comincio ad avere mal di testa e poi perdo la concentrazione. Non mi farai del male,vero?
Nah. Non male quel tappeto, dà decisamente un tono all’ambiente.
Puoi dirlo.
L’ho fatto.
Di cosa stavamo parlando?