Avviso: come abbiamo spiegato qualche tempo fa, questa sezione dell’ Elogio Funebre Preventivo è ispirata dalle lezioni della scuola popolare di scrittura emiliana tenuta da Paolo Nori presso la libreria Modo Infoshop. Ogni riferimento a persone fatti o post precedenti non è affatto casuale.
Bologna – Dopo l’ennesimo bombardamento a tappeto perpetuato dai vili nemici della libertà di parola, è definitivamente crollata la fortezza Ironia. La notizia arriva direttamente dal fronte più caldo della guerra, ormai ahinoi ai titoli di coda. Per secoli i sostenitori del disincanto un po’ storto e contradditorio hanno difeso la loro cittadella dagli stizziti attacchi dei detrattori più feroci. Ciononostante, valori etici e morali ben più God-oriented hanno sopraffatto con la noia e il bigottismo ogni voglia di discussione, così da oggi si depongono le armi. Basta. Non si riderà più di vegani, fruitariani, freakkettoni, complottisti, reginette, gruppi demmerda, gruppi di reginette, complottisti freakkettoni, fruitariani vegani. Ha vinto il buon senso. Si parlerà di come salvare il mondo dalla morte delle povere api, aiutare il piccolo Youssuf a rimediare il suo litro d’acqua nel deserto del Darfur, salvare il giovane Joaquin dai tagliagole dei cartelli colombiani e roba del genere.
Tematiche che ovviamente ci si aspetterebbe da un blog come questo.
Se Joaquin in realtà fosse un pederasta con la passione per i cuccioli di panda antropomorfi e Youssuf vendesse meth ai cammelli dei nomadi che vogliono assediare Al Fashir armati di sterco secco e frustrazione centenaria. Le api le metterei protagoniste di uno splatter cannibal alla Ruggero Deodato, ma di certo mi bloccherei nel momento di trovare il risvolto romantico e sexy della storia.
La compianta Ironia ci lascia dopo secoli di onorato (this)servizio. Dai tempi della bolla Ad Extirpanda del 1252 (copyright Innocenzo IV) la lotta contro chi faceva leva su argomenti di uso comune, svilendoli e facendosene gioco, ha portato all’arrostimento sconsiderato e scondito di valorosi adepti. Pare che l’Inquisizione spagnola abbia fatto tutto quel casino in seguito ad un pamphlet apocrifo chiamato De Scalzi Tavernellorum, nel quale illuminati dell’epoca prendevano posizione contro gli abitanti della penisola iberica, sempre pronti a occupare le piazze del mondo a piedi nudi sorseggiando vino in cartone e molestando i passanti con urli tribali come “Andale!”, “Olè!” e “Dale Barça!”. La fonte di questa informazione la terrò ovviamente per me. Lo stesso Giordano Bruno fu invitato ad essere la pietanza principale per un barbeque di inizio primavera a causa di una sfortunata battuta sulle abitudini sessuali di un amico di Gallarate. Gli esempi come vedete non mancano.
Dopo un paio di esperienze lontano dal grande palco come attrice di CSI dove interpretava il cadavere di una scimmia francofona, Ironia aveva provato il rilancio. L’avvento dei social network aveva agevolato questo progetto, e la diffusione di call to action come i Demotivational e i Meme aveva fornito il frumento minimo per nutrire la sua pancia smagrita. Certo, niente a confronto dei tempi d’oro in cui gente come Hicks o Luttazzi l’aveva resa immortale, ma Ironia si è sempre accontentata di poco. Viveva di onanismo intellettuale autoreferenziale (la cosiddetta auto-ironia) e si adattava anche a essere chiamata in causa da orridi della tv che ne stupravano i confini semantici fino a renderla sporca scollacciata e un po’ puttana.
Ora però c’è crisi, Carmela, tanto economica quanto morale, quindi smetti di farti di quella roba e rimboccati le maniche, stronza nichilista. Non c’è tempo per riderci su, una risata ti seppellirà quindi meglio non avere un cazzo da ridere e salvare il piccolo Tarek da quei bastardi del Partito Islamico. Nel tempo libero avrai sempre tempo per studiare una exit strategy per i lemuri accerchiati dalle fiamme o sintetizzare una nuova sostanza che renda il tuo bucato amico dell’atmosfera e irresistibile per quella fetida che vorresti sforbiciarti andando contro a tutto quello che la mamma ti ha insegnato.
Luttazzi ha ricordato una volta in teatro come in televisione sia severamente vietato fare ironia su 5 sole cose: la religione, l’omosessualità, le minoranze razziali, gli handicappati e il capo dello Stato. Ovviamente chiuse quel monologo con una frase che recitava all’incirca così: “Cristo di un Dio, dice Ciampi, quella checca di un negro è zoppo!”. Nella rete è più o meno la stessa roba, basta aggiungere a quelle categorie le elite eticoalimentari, quelle dei biofanatici e quelle dei social attivisti (che comunque sosteniamo in pieno, eh: andate avanti ragazzi, il vostro gruppo su Facebook contro le dittature o le proposte di legge che contengono troppe R e troppe poche S cambierà il sistema).
Pare che sul letto di morte Ironia abbia avuto la forza di congedarsi con un sintetico “Freakkettoni maledetti il vostro cous cous vegano non mi impedirà di cagare sciolta sulle vostre biciclette a scatto fisso”. Poi, in un tripudio di miccette, Ironia esplode e i suoi brandelli in cielo compongono la scritta “Sti cazzi trovati un lavoro vero”.
Amen.
fin?
(grazie a mindtapes per la eroica segnalazione video)
😉
Amen.
Spero che tu sia ironico.