
Un consiglio per Alberto
Bologna è sempre stata all’avanguardia nelle sperimentazioni, lo sanno tutti. Musica, politica, moda.
Ma stavolta ci stiamo superando. Per la prima volta i tre sistemi di significazione sono venuti a contatto e hanno dato vita ad un fenomeno finora mai visto nemmeno nella New York di Andy Warhol. Possiamo infatti affermare, senza nessun pericolo di essere smentiti, di avere il primo Assessore alla Cultura Hipster della storia.
Dai Alberto, non fare il timido, ammettilo, ormai ti abbiam sgamato.
Pure te sei un hipster caro Ronchi. So che è difficile ammetterlo, ma sono certo che Lunedì prossimo ce ne darai conferma.
E anche se per il Resto del Carlino gli hipster di Bologna sono esclusivamente sei – non uno di più non uno di meno – te sei passato inosservato e sei riuscito a mimetizzarti bene in mezzo a quella gente che la mena col contante e lo spumante quando prima faceva il militante. Sai di cosa stiamo parlando.
Ammetto che la mossa del concerto dei Radiohead ci aveva un po’ spiazzato eh, lo sai pure te che i Radiohead sono troppo mainstream. Poi per fortuna hai recuperato presentandoti al concerto dei Brian Jonestown Massacre. Anche se la mossa migliore, dal nostro punto di vista, è stata quella della Filarmonica in Piazza Verdi.
Ci volevi destabilizzare. Tutti a pensare “che palle la musica classica”. E te invece, che sei sempre un passo avanti, volevi fare un piccolo esperimento sociale. Fortuna che ce ne siamo accorti. Volevi vedere con quale maglietta si sarebbero presentati i tuoi colleghi hipster al concerto della Filarmonica.
Chi sarà mai il gruppo che ha ispirato Bach? Sei furbo te, caro Alberto.
Guarda che non abbiamo niente in contrario, anzi, devo dire che vederti ogni sera fare chiusura al Bolognetti o in Piazza Verdi ci riempie di gioia.
Però, ti dobbiamo dire una cosa: non puoi andare a fare dj-set a Vicolo Bolognetti conciato in quel modo. Intendiamoci: non mi sto riferendo mica al fatto che non porti i pantaloni a sigaretta. Figurati, se ti ci metti d’impegno in un pomeriggio puoi concentrare tutti i clichè del 2012 su di te, ci vuole poco. Il ciuffetto ce l’hai già, basta una leggera rasata sui lati, gli occhiali pure, le magliettine ho visto che ti piacciono, però per favore non metterti quella con la massima indiana “la terra non è in eredità dai padri ma in prestito dai nostri figli”. Non vanno più queste cose, e i Verdi non contano più un cazzo, dovresti saperlo. Molto meglio una magliettina con scritto Berlin e le maniche leggermente arrotolate. Ed evita di metterti le Birkenstock.
No Alberto, la mia preoccupazione è un’altra. Ed è molto seria.
Tu fumi. E anche tanto.
Ma non puoi presentarti a fare un dj-set a Vicolo Bolognetti con il pacchetto di Camel o di Marlboro. Troppo anni novanta.
Non puoi andare a fare un dj-set nei locali di Bologna senza la sigaretta elettronica.
Mi raccomando, non fare brutta figura.
Non sto scherzando, la sigaretta elettronica in questa estate bolognese è come l’Eskimo nel ’68. Dai, lo sai anche te, e non dire che non ci fai caso, non ci crede nessuno. Te l’abbiamo detto: ti abbiamo sgamato. Fare un djset monografico è già di per se molto hipster. Se in più il gruppo in questione è il gruppo meno famoso del frontman, bè cazzo, raggiungi livelli di hipsteria quasi da meritarti un applicazione dell’iPhone con il tuo nome.
E non dimenticarti il Mac. No, non per mettere musica. Per ricaricare la sigaretta elettronica via usb.
Ah, senti un po’, ma sei sicuro di avere tutti i b-side dei PIL? No perché se vuoi, ho qualche amico hipster che di sicuro te li può procurare.