11 cose che non c’entrano nulla con il 25 aprile ma che vi ostinate a fare

La natura istrionica dell’essere umano è da sempre cuscinetto emotivo efficace e pirotecnico. Affrontare il lutto o la gioia con atteggiamenti spesso esagerati ed equivoci ci aiuta probabilmente ad assorbire meglio le sensazioni, intimizzando e quindi rappresentando in maniera soggettiva ciò che dovrebbe essere sentimento comune e quindi trasversale. In Messico festeggiano il giorno dei morti con abbondanti banchetti e danze cafone sulle tombe dei cari, i giapponesi si vestono di bianco e dopo essersi ubriacati di sake presentano alla salma i bambini più giovani, gli antichi egizi costruivano piramidi gigantesche al prezzo della vita di migliaia di schiavi. Ogni cultura ha una sua maniera di celebrare presente e passato.

Detto questo, che cazzo c’entra la tarantella con il 25 aprile?

festa-della-liberazioneVenerdì 25 aprile a Bologna come in (spero) tutti i comuni italiani si è festeggiata la Festa della Liberazione dall’occupazione nazista e dal regime fascista (per la cronaca, Bologna fu liberata il 21 aprile). Come ogni anno sono andato con gli amici in Pratello per celebrare gli eroici partigiani a suon di vino rosso e cori delle mondine. Tra fazzoletti rossi, magliette di movimenti, sandali di cuoio e celebrazioni di personaggi chiave (quest’anno è stato ricordato Roberto Mastai) la giornata si è svolta placida e festosa come da copione.

Nel marasma generale, tuttavia, la folla è stata infastidita e pressata da eventi, celebrazioni e note di colore che con il 25 aprile c’entrano poco o nulla. Alcune di queste così pretestuose da farmi venir voglia di elencarle. E la mia pigrizia è nota ai più.

25aprileincongruo2Questo quindi l’elenco delle cose che non c’entrano con il 25 aprile ma che vi ostinate a fare, scritto grazie al supporto tecnico-emotivo-narrativo di Mindtapes.

  1. Sventolare la bandiera della pace
    [Inutile nascondersi dietro un “i partigiani combattevano per riportare la pace”. Il poeta dagli occhiali tondi sosteneva che combattere per la pace è come fare l’amore per la verginità. Se avete scritto almeno una volta questa frase nella Smemoranda, mi avete dato ragione]
  2. Imbastire tornei di biliardino
    [Non è che se il mercoledì sera mando affanculo la riunione del collettivo per vedermi la semifinale di Champions sono un ritardato senza sensibilità politica, e poi potete usare il biliardino per attirare e fidelizzare nuovi adepti]
  3. Sventolare la bandiera NO TAV
    [Non so nemmeno come argomentarla questa sono ancora troppo sconvolto]
  4. Ballare la dance anni ’90 in piazza
    [Featuring, nell’ordine, Don’t wanna short dick man, Boom boom boom (!!!) dei Vengaboys e Bla bla bla dell’immortale Gigi. Fargetta non era un attivista e non mi risulta nemmeno gli Usura o i Datura]
  5. Fumare canne
    [I partigiani non fumavano di sera per non farsi seccare da un cecchino. E se fumavano erano sigarette per non avere problemi come spararsi su un piede sotto effetto del THC]
  6. Percuotere incessantemente bonghi
    [Cristosanto, i bonghi. Davvero?]
  7. Invitare rock band a caso
    [Nello specifico, la cover band dei Doors di una Tricase (LE) qualunque. Ma tant’è. Meglio di Cisco o dei Bandabardò]
  8. La roda di capoeira
    [Ammesso e non concesso che gli schiavi in Brasile utilizzassero la nobile danza di lotta per liberarsi dai padroni, e non è affatto vero, provate a contrastare un nazista armato  di panzerfaust con un colpo di berimbau o una torsione del busto. Come dice il sempre saggio Luigi, “i fascisti li spaventi con fucili mitragliatori non con strumenti musicali amazzonici”]25 aprile incongruo 3
  9. Le retrospettive
    [Non ne sono sicuro eh, ma la proiezione di video inneggianti alla decrescita o l’esposizione di scatti fotografici su un villaggio in Zambia non mi aiuta a capire in cosa abbiamo sbagliato prima dopo e durante il ventennio]
  10. Distribuire volantini delle serate nei circoli anarchici
    [Quindi gli anarchici fanno il tifo per uno Stato unito e controllato da un governo democratico?]
  11. Scofanare porchetta e cibo unto
    [Che però ci sta sempre bene e quindi lo tengo per ultimo]

Non saprei, nella mia innocenza contadina mi aspetterei un altro tipo di celebrazione. Magari approfittando dei pochi partigiani rimasti in vita. Potremmo mandarli a casa della gente a raccontare ai bambini cosa hanno fatto. Oppure potremmo simulare battaglie campali sul genere revival Guerra di Secessione o sfida a Mordor per capire davvero la merda che hanno vissuto senza leggerla attraverso la cinepresa di un videomaker toscano con velleità di Sundance. Dormire tutti per una notte in un rifugio antibomba. Mangiare carcasse di animali trovate nella boscaglia. Andare a menare i camerati a Milano. Oppure, semplicemente, onorando silenziosamente nelle nostre case quegli eroi senza troppi schiamazzi, sbronzandosi in piazza tutto il resto dell’anno.

5 pensieri su “11 cose che non c’entrano nulla con il 25 aprile ma che vi ostinate a fare

  1. “Come ogni anno sono andato con gli amici in Pratello per celebrare gli eroici partigiani a suon di VINO ROSSO e cori delle mondine.”
    “….semplicemente, onorando silenziosamente nelle nostre case quegli eroi senza troppi schiamazzi, SBRONZANDOSI in piazza tutto il resto dell’anno.
    Coerenza questa sconosciuta…

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