Recentemente sono stato costretto a prendere antibiotici per una settimana. Non sono sicuro fossero antibiotici perchè le case farmaceutiche usano per i foglietti illustrativi uno slang peggiore di quello di un rapper abruzzese, ma la farmacista sembrava sicura del fatto suo. E con “sicura del fatto suo” intendo che ha letto la ricetta mi ha squadrato per essere sicuro non fossi un tossico in cerca di sballo semilegale e mi ha preso una confezione da un cassetto senza scritte. Il tutto in 30 secondi. Roba che se addestrassero carabinieri e impiegati postali alla facoltà di Farmacia il raggio d’azione delle barzellette qualunquiste diminuirebbe come la mia capacità di fare analogie divertenti.
Il problema è che non sono abituato a prendere farmaci. La mia famiglia fa parte di quella categoria per cui prima di assumere un farmaco devono verificarsi effettivi sintomi di cancrena, e ancora oggi vivo il prendere un’aspirina come una Caporetto del sistema immunitario.
Ad ogni modo. Il medico ha detto che avevo un’infezione e mi ha chiesto come potevo essermela presa. Io gli ho spiegato che qualche settimana prima ero andato a letto con la fidanzata del mio migliore amico senza usare precauzioni. Non giudicatemi male, in realtà non è proprio la sua fidanzata, anche se lui la tratta come tale. Direi più migliore amica. Anche se lei non ha mai apertamente corrisposto questo sentimento. Non saprei definire il loro rapporto. Direi piuttosto che lei è il suo cane. Tecnicamente, in effetti, è un labrador. 30kg di morbidezza e scodinzolio che mi han mandato in black out dopo una serata portata avanti a lexotan e rum di market pakistano.
Quella serata mi è costata una settimana di pillole e ferrea dieta priva di cibi come formaggi e non so che altro ma soprattutto di alcoolici. Pare infatti che per funzionare queste medicine debbano campeggiare in un corpo sobrio e casto, quasi a punirti per le stronzate che hai fatto mentre eri sconvolto. Forse non servono neanche a un cazzo, se non a tenerti lontano dall’alcool e dai cani altrui dandoti una settimana per riprendere anticorpi e dignità.
Fatto sta che per una settimana ho vissuto lavoro famiglia amici e città con gli occhi di chi non ha bevuto neanche la Ceres di metà mattina. Ho capito che forse quel che facciamo diciamo e vediamo da sbronzi non è bello e divertente come sembra, soprattutto le seguenti cose che chiunque possa fregiarsi di essere un buon lettore di (this) ha provato almeno una volta.
- Infilarsi un tampax intriso di vodka nel culo non ti rende il re della festa ma quello a cui disegneranno i baffi col pennarello non appena svenuto a terra
- I cori da stadio non sono divertenti fuori dallo stadio
- Esprimere affetto con carezze, baci e un “sei speciale” infastidisce i vostri amici. Figuratevi i poliziotti del posto di blocco
- Nessuno a parte Beyonce sa fare le coreografie di Beyonce
- “Troia” non è un dresscode
- I cuccioli di panda non si toccano
- Non sei nel video di Smack My Bitch Up
- Non sei neanche nel video di Bittersweet Symphony
- Tantomeno sei nel video di Hey Boy Hey Girl
- Non sai ballare fattene una ragione
- Il tuo certificatissimo eye-crossing da discoteca visto dall’esterno è il tentativo di uno strabico di seguire il volo di un calabrone fatto di speed
- Perchè, mi chiedo, perchè aumentare tono di voce e cadenza regionale in maniera inversamente proporzionale alle dimensioni della stanza?
- Disegnare baffi col pennarello a chi si infila un tampax intriso di vodka nel culo è giusto e forse anche didattico
- Le foto della serata saranno meno divertenti ma per una volta ne uscirete da gran signori
- La gente che incontri in fila al cesso non è tua amica, smettila di molestarla
- Se ubriaca, la gente che incontri in fila al cesso è tua amica, molestala
- Tutto quello che organizzerai dopo il terzo Martini non si avvererà. Mai
- Non riuscirai nemmeno a infilare il preservativo, figurati a farle le cose che le hai sussurrato (leggi: sbiascicato urlando) all’orecchio mentre tornavate a casa
- “Guarda come balla: ti svelerà come è a letto” è una stronzata colossale. A meno che voi non soffriate di attacchi epilettici precoitali
- Cantare pezzi anni ’80 a squarciagola non aumenterà il vostro ranking di scopabilità. Lo porterà a livello Giletti
- Evitate il karaoke, fidatevi di me
- Non siete degli esperti in materia
- Non siete neanche esperti di karate, ve lo giuro
- Non confidate al vostro amore segreto il vostro amore per lei
- “Dove ti ho già vista” non è la frase migliore per dare il buongiorno alla ragazza che vi siete portati in casa la sera prima
In generale, dovremmo essere abbastanza bravi da evitare di dire/fare/baciare cose che il giorno dopo potrebbero provocarci imbarazzo e tremendi messaggi di scuse.
O almeno siate così scaltri da non lasciare tracce.