Woody Guthrie [14 Luglio 1912 – 3 Ottobre 1967]

A well respected man

Avessimo voluto pubblicare questo pezzo su rockit avremmo potuto iniziare dicendo che senz’altro non è un caso il fatto che Woody Guthrie sia nato il giorno della presa della Bastiglia. Ma fortunatamente possiamo sbattercene il cazzo dato che I Cani non hanno fatto ancora nessuna cover.

Comunque sì, è nato il 14 luglio. Di cento anni fa.

Non stiamo a menarvela tanto su chi era e cosa ha fatto, potete tranquillamente andare a visitare Wikipedia o il suo sito ufficiale. Quello che conta è che Woody Guthrie era uno che suonava canzoni folk.

“Scrivo canzoni di protesta, quindi sono un cantante folk”. Joe Strummer sapeva che cosa voleva dire suonare folk. Perché non era un coglione e perchè conosceva bene Woody Guthrie. Non per niente si faceva soprannominare Woody.

This machine kills fascists portava scritto sulla sua chitarra. E probabilmente ne ha seccati più lui con quella chitarra della P38 di Prima Linea.

A Joe Strummer il Comune di Tonara ha dedicato una via. A Woody Guthrie quello di Modena dedicherà un monumento dentro una rotonda. Certo, potevano pure scriverlo nella sua lingua this land is your land, ma sempre meglio di niente.

Dunque senza Guthrie niente Strummer, niente Dylan, niente Baez e, pensa te, ora la dico grossa, niente De Gregori. Sticazzi direte voi. Lo dico anche io.

Per dire, Woody Guthrie ha scritto un intero album su Sacco e Vanzetti e nonostante ciò niente ci leverà di dosso quell’incredibile vergogna di aver dovuto subire la rivalutazione delle loro figure grazie a una canzone – non di Guthrie – cantata da Emma Marrone e i Modà a Sanremo. Ah, per inciso, caro Morandi, Sacco e Vanzetti sono stati uccisi perché erano anarchici, non perchè erano italiani.

Comunque, Woody Guthrie, che è nato cento anni fa, ha scritto tanta di quella roba che alla fine Billy Bragg e Wilco c’han fatto su un disco con i suoi testi. E She came along to me è una di quelle canzoni che farebbero innamorare di voi tutte quelle belle ragazze alternative che state puntando dagli aperitivi di inizio Maggio ma no, ciò non vuol dire che vi debbano per forza piacere le birkenstock, ricordatelo.

Morto a causa di una delle malattie peggiori che il vostro dio abbia mai mandato sulla faccia di questa terra, la Corea di Huntington, aveva detto una cosa del genere:

A folk song is what’s wrong and how to fix it or it could be 
who’s hungry and where their mouth is or 
who’s out of work and where the job is or 
who’s broke and where the money is or 
who’s carrying a gun and where the peace is

Quindi, cortesemente, la prossima volta che nella vostra città organizzate un concerto di gente tipo Maria Antonietta, evitate di scrivere “folksinger” nel comunicato stampa.

Perchè io la capsula di cianuro ce l’ho sempre in tasca. E in questi casi mi viene davvero voglia di usarla.

Radiohead live a Bologna, tra cronaca reale e necrofilia spicciola

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Fasi salienti del live dei Radiohead a Bologna – luglio 2012

Mi chiamo Tommaso per gli amici Tommy per mia madre Tommaso sono un correttore di testi per annunci erotici vado pazzo per il chinotto e martedì 3 luglio 2012 ero a Bologna per il concerto dei Radiohead. Vivo in un paese senza troppe pretese vicino Alessandria, si chiama Novi Ligure lo so ora direte magari ammazzi tua madre e il tuo fratellino ma no manco per il cazzo voglio bene a mia madre e il mio fratellino è alto uno e ottantacinque e l’unica volta che ho provato a dargli uno schiaffo perchè mi aveva finito il fumo mi ha rovesciato su un lato con un calcio che cristo ancora sento la fitta allo stomaco.
Ho comprato il biglietto per i Radiohead perchè la mia vicina che è Sara va pazza per loro a me fregava il giusto ma tant’è ho pensato ne prendo due uno glielo regalo ci facciamo due giorni a Bologna magari ci scappa un pompino comunque sicuro è felice io le voglio bene però certo se ci scappa un pompino è meglio. Sara fa l’infermiera in una clinica per vecchi che stanno morendo quando ci troviamo sul tetto del nostro palazzo per fumare un po’ di erba mi dice cose della sua vita tipo che una volta ha pulito la merda di uno che era appena morto perchè mi ha detto quando muori ti caghi addosso. Ho comprato il biglietto per il concerto cristo carissimo più l’aereo per andare a Bologna che lei ha la para del treno che tanti anni fa dalle nostre parti c’era uno che struprava le troie nei cessi dei treni io le dico cazzo tu non sei una troia e poi il tipo credo lo abbiano preso però insomma io per evitare discussioni le metto in una busta il biglietto dei Radiohead e quello dell’aereo glielo sto per dare quando venerdì 15 giugno 2012 lei mi dice sai Tommy ti devo dire una kosa mi sono messa kon Tafano ke pazza ke sono proprio Tafano ke pheeqo 6 felice per me 6 il primo a cui lo diko il primo luglio mi porta a Civitanova Marke ke ha una casa. Io penso che culo Civitanova Marche spero vi schiantiate all’uscita dell’autostrada te e quel finocchio di Tafano col cazzo ti do il biglietto ci vado da solo.

Piglio l’aereo prenotazione per due quella troia al check in mi dice pure ma qui ci son due reservescions lei è da solo io le sputo su una mano dico fatti i cazzi tuoi mi piace viaggiare largo. Arrivo a Bologna mi fermo nell’unico ostello a tipo mille chilometri dal centro passo un lunedì tranquillo vedo le torri rubacchio da Feltrinelli e mangio crescenta troppo unta e la sera finisco in un giardino interno coi portici mi dicono si dice quadriportico la musica non è male bevo parecchio e torno a piedi tipo all’alba in ostello. Martedì 3 luglio 2012 i Radiohead suonano a Bologna non più in piazza ma in una arena lontanissima dal centro cazzo di bolognesi devi fare chilometri per ogni cosa comunque dalle 16 sono già lì benzinato di birra e vodka la gente arriva in gruppetti provo a far conoscenza. Trovo un gruppo di pugliesi tra questi una tipa bionda mi guarda mentre parlo al suo amico frocio allora le dico ciao sono Tommy posso offrirti una drink. Le offro una birra lei non pulisce la merda dei morti ma studia economia dice voglio mettere su una start up io non so neanche che cazzo sia una start up ma annuisco alla grande le guardo le tette e penso magari il pompino lo rimedio comunque. Comincia il concerto e perdo il gruppo di pugliesi meglio così sono troppo sbronzo per far finta di essere interessato ai loro discorsi universitari peccato per la bionda però Thom Yorke è sul palco e inizia il live con 15 steps.

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Thom Yorke sul palco dell’Arena Parco Nord, Bologna – luglio 2012

Johnny Greenwood sfoggia un ciuffo invidiabile abbinato ad una t-shirt dei Mad Season, mentre il fratello Colin appare intimorito dalla bolgia che tributa l’entrata della band con cori vivaci. O’Brien e Selway si scambiano una birra schiumosa e un cinque, prima di prendere posto. La scenografia come sempre è impeccabile: giochi di luce fluorescente rendono l’arena una navicella spaziale in rotta verso la serata più emozionante di questa afosa estate 2012. My Iron Lung e Street Spirit vengono eseguite in sequenza senza pausa, dimostrando ancora una volta la grinta che la band inglese mette nei suoi live, mentre Weird Fishes, Jigsaw Falling Into Place e All I Need vengono sparate in faccia una dietro l’altra testimoniando la bontà nella resa live di In Rainbows. Da Ok Computer viene estratta solo Karma Police, suonata in acustico e terribilmente emozionante per i giochi di luci bianche e verdi e per l’accompagnamento costante del pubblico (non sempre intonatissimo, va detto). Dopo circa un’ora di live Yorke rimane solo sul palco e accompagnandosi con una chitarra acustica dedica un inedito alle popolazioni dell’Emilia colpite dal  terremoto, raccogliendo applausi ancora più sentiti. Momento emozionante che viene interrotto da un duetto di pezzi da Kid A che smuove nuovamente il pubblico forse un po’ intorpidito dal caldo asfissiante (circa 40 gradi percepiti) e dalla lotta costante con gli insetti che popolano queste latitudini. Dopo circa un’ora e mezza di live la band non cenna a diminuire l’intensitbasta dopo due ore di live finalmente han finito di suonare io non mi reggo in piedi ho sboccato sull’invicta di una riccia con una maglia dei Total Chaos e credo che un finocchio mi abbia infilato la lingua in bocca. Troppa gente caldo caos e sudore devi andare al cesso ma la fila è troppo lunga quindi decidi di riutilizzare il bicchiere finito di birra e fai felici quei cazzo di ecologisti. La serata è finita ma ti manca qualcosa oltre ad un passaggio per l’ostello lo sai e mentre ci pensi passa la bionda pugliese tu la guardi lei ti guarda vi guardate va a finire che un pompino ci scappa. Lei parla male sbanda si mangia tutte le S e le V non capisci cosa cazzo dice però hai deciso che ci sta e allora la porti dietro il cartellone della Heineken le sfili i pantaloni lei dice che cazzo fai ma non si muove. Ti metti sopra di lei, la gente passa dice grande non capisce che la stai stuprando e forse oltre al culo le fotterai anche i soldi che sti fuorisede figli di papà sono imballati e non gli servono come a te che il 13 hai la rata della Fiesta. Quando stai per fartela lei si gira di scatto, prende un sasso te lo sbatte in faccia e un getto caldo rosso scende sul tuo viso cristo puttanella gridi ora ti faccio vedere ti taglio la faccia tiri fuori la lama e le fai uno sfregio sulla guancia che lei urla come un porco sgozzato sta svenendo. Un suo amico arriva per aiutarla e spaccarti il culo si crede Steven Seagal gli tagli tre dita della mano piange come un bambino gli apri i calzoni e gli tagli il cazzo mentre quell’altra striscia via come il verme che è. Il neo eunuco vomita sangue non la smette lo prendi a schiaffi mentre gli disegni roba con la lama sul petto è finita non si muove più. Serata del cazzo io manco ci volevo venire in sta cazzo di Bologna nemmeno un pompino però forse il cadavere di sto coglione può tornare utile provo a scoparlo nel moncherino non entra glielo metto in bocca ed è tutto rosso e appiccicoso di morte. Non capisco più niente svengo sul posto troppi drink Bologna carogna non mi avrai mai più che poi forse io nemmeno ci son mai venuto e forse i Radiohead non han suonato e io non ho ammazzato un fuorisede coi dread che voleva fare l’eroe.

Sanremo vs Henry Rollins. L’atrofia da tweet e un caffè troppo freddo

Stamattina mi sono alzato di buon umore. Le ultime notizie discusse ieri sera erano l’arresto di uno sbirro omicida condannato a quasi 10 anni di cella, la sentenza Eternit e la fine dei patti lateranensi dopo 80 anni di vergognosa concussione cattolica. Wow. Oltretutto il risotto ieri mi era venuto una bomba e la neve si era definitivamente autoeliminata dalla vespa, lasciandomi finalmente libero di poter decidere se scarpinare ancora per la città o rischiare il collo sgommando sul ghiaccio dei viali.

Mentre mixo sommariamente del latte freddo con del caffè ancor più freddo, cerco di mettere a fuoco la situazione e capire cosa dovessi fare di così urgente. Eppure era roba grossa, penso, mentre un biscotto secco si rifiuta di intenerirsi dentro quella bibita congestionante. Boh. Il nulla. Comunque. I media nazionali mi hanno insegnato a consultare twitter quando vuoi capire cosa è successo, sta succedendo e succederà, come fosse l’unico polso da tastare per comprendere che cazzo passa per la testa della gente. E in effetti non hanno tutti i torti. Diavolo di un Paolo Liguori.

Fiducioso sul mondo migliore che ho lasciato ieri sera, giusto, giustizialista e giustappunto stronzo con chi lo merita, mi connetto. E Wow. Davvero Belen ha fatto vedere la figa su RaiUno?? Che spacco sul vestito! No aspetta, davvero aveva un tatuaggio?? E a farfalla per di più! Che audacia! No, aspetta, Morandi mangia la merda???? Non mi dite che hanno davvero eliminato la figlia di Zucchero.. E Celentano?

Ma che cazzo.

belen-sanremo-nudaE’ vero che c’è Sanremo. Quindi se ne riparlerà tra una settimana di commentare il mondo reale. Che palle. Che poi io lo spacco di Belen, quello vero però, lo avevo già visto da mesi. E il tattoo con la farfalla fa tanto daddy’s little princess e morandi è chiaro che mangia la merda con quelle mani enormi te lo immagini mangiare cose mostruose mica pisellini e ceci e poi cristo chi cazzo è la figlia di zucchero??? e perchè so che era vestita da hippie???

henry-rollins-bolognaPer la cronaca ciò che dovevo ricordarmi era l’esibizione di Henry Rollins stasera all’Estragon (20 euro comunque?? Veramente? Un week end che inizia con 20 euro di giovedì non può che finire malissimo). Il fu cantante dei Black Flag, nella seconda parte di carriera della band hard-core. Un energumeno che vorresti sempre avere al tuo fianco durante una rissa da stadio, e al contempo un illuminato da cui vorresti copiare durante la terza prova della maturità. Due cose inconciliabili, apparentemente. E invece..

Niente da fare, comunque. Non passerò domani un’altra giornata senza avere nulla di attualità da dire, tipo il vestito di lei sul palco o l’imbottitura di lui sul pacco. Ci sono priorità, Henry. Sono desolato. Ma la tribù dei social network ha parlato e sentenziato. Nonostante nessuno lo guardi, tutti ne parlano. E allora basta ipocrisie, ci meritiamo sanremo, ci meritiamo che se ne parli, e, perchè no, ci meritiamo una fighetta argentina che ci stuzzica l’appetito con un vedononvedo là su quel palco dove si sono esibiti Nilla Pizzi, Claudio Villa, Iva Zanicchi, Alexia e Ron. Solo per citare i migliori.

Nuovi album: Zen Circus – Nati per subire

zen circus - nati per subire (copertina album)Non so se a voi è mai capitato, ma poco tempo fa mi sono ritrovato nell’imbarazzante situazione di dover consigliare a uno straniero delle band italiane che potessero rappresentare la scena musicale nostrana del nuovo millennio. Roba che potessero far sentire ai propri amici dicendo “Hey, Italia no è solo pizza spaguetti berluscone! Senti qua!”. Cercare poi di non essere affrancati ad errori genetici come il trittico Pausini-Nek-Ramazzotti è di solito la mia priorità (soprattutto in sudamerica questi tre moschettieri vanno ahimè alla grandissma). E insomma mi trovavo in questo bar con gente d’oltreoceano, indossavo una t-shirt di un gruppo americano e si parlava di musica prevalentemente inglese, mentre le casse del locale sparavano un pezzo dei Black Box Revelation così forte che il concetto del parlare perdeva totalmente di significato, trasformandosi in “sbraitare” “nitrire” o “urlare nelle orecchie sputazzandoci anche un pò” fate voi.  La domanda mi è calata addosso come la giustizia sommaria alla Robespierre potrebbe calare sulla impeccabile parrucca di uno status quo davvero impolverato. “Consiglia qualche band italiana”. Wow. “E mò sò cazzi” direbbe l’albertone nazionale, e in qualche modo credo di averlo parafrasato o forse proprio citato alla lettera. “Vediamo un pò, stanno crescendo bene i Criminal Joker così come i Pan del Diavolo, e i Calibro 35 rappresentano bene l’eredità e l’immaginario morriconiano che all’estero ci contraddistingue sempre, ma se dovessi consigliarti un album da portare a riprova che Bocelli da noi non se lo incula nessuno direi Smart Cops e Disco Drive”. Gazebo Penguins e Love Boat mi sembravano due estremi troppo distanti per essere citati nello stesso mucchio selvaggio. I Ministri son diventati gruppo da occupazione liceale. Ammetto poi che la tentazione di suggerire il buon Trucebaldazzi è stata molto forte, ma ho deciso di soprassedere. Poi all’improvviso l’illuminazione. “Vabbè lascia stare, prenditi direttamente un album degli Zen Circus e vedrai che vai sul sicuro”.

Già perchè da ormai 13 anni il gruppo pisano rappresenta perfettamente lo spirito ibrido della musica rock nazionalpopolare, mai troppo mainstream ma comunque troppo conosciuta per essere annoverata nel viscoso andergràund nostrano. Una scelta di genere che finalmente paga (dall’uscita dell’album nell’ottobre scorso campeggiano stabilmente nella classifica FIMI dei dischi più venduti in italia) e che è rimasta fedele alla linea lungo tutto il percorso discografico. Da sempre associati alle band straniere con cui hanno collaborato (parliamo di roba grossa, roba tipo Pixies, Talking Heads e Violent Femmes, col bassista dei quali, Brian Ritchie, hanno anche registrato uno dei loro dischi più belli, Villa Inferno), da qualche tempo sono riusciti a smarcarsi dai paragoni costanti, e si sono lanciati in un personalissimo folk-rock ipereclettico, che talvolta strizza l’occhio al cantautorato, talvolta flirta puttana col punk più debosciato.

zen circusNati per Subire inizia con l’ardito richiamo morriconiano di “Nel paese che sembra una scarpa” (forse una citazione degli Skiantos, chissà), folkeggiante inno all’italietta comoda e disillusa dell’intellettuale da bar (10 e lode alla citazione della nonna di Canzone di Natale che regolarmente regala i guanti al nipote in rota). “L’amorale” e “Nati per subire”, due dei miei pezzi preferiti dell’album, sciano in coppia tra laicità e il cinismo arrogante de”l’innocenza non esiste gli dei siamo noi”. Il sarcasmo di “Atto secondo” è diretto come un pugno in faccia; due quotes su tutte, “agli uomini di spirito e di volontà, quanto spirito ci vuole per dar fuoco alla città”. “un outlet infinito è ciò che meritate l’inferno non esiste ma somiglia a rimini d’estate” e il senso del pezzo è già servito bene bene. Certo poi ti spiegano che “La democrazia semplicemente non funziona”, e riescono a fare ironia anche su casi scabrosi; “l’amico morto è il santino dei tifosi, ragazzi tutti in coro non ti scorderemo, come alle medie non ti scordi dello scemo”. Con buona pace dei Gabriele Sandri di turno. Cammeo di Giorgio Canali che appare solo per lanciare lì un “Fatevi fottere”. Insomma potrei snocciolarvi tutti i testi per cercare di farvi capire la vena giocosa e puttaneggiante della loro ironia macabra (non si offendano dunque i “Milanesi al mare”), ma l’unic0 modo possibile per carpirla è ascoltare l’album in cuffia facendo attenzione anche al coro più sovrastato. Le perle non mancano. Decidere se saremo porci o fan accaniti dipenderà soltanto da noi. Intanto il 25 novembre arrivano al Locomotiv. Fate vobis.

Summer time, and the livin’ is easy.. la TOP 10 di (this)

I ragazzi di (this) festeggiano l'estate

Il mese di luglio volge sudato al termine e, come da retaggio scolastico, la voglia di fare nulla aumenta. Il nostro primo anno accademico di vita si conclude con l’estate 2011, e il bilancio registrato è davvero ottimo. Merito, forse sì, dei tanti parenti che sono stati obbligati ad aumentare il ranking del sito, ma è indubbio che molti di voi ci abbiano seguito con affetto per questi primi 9 mesi di vita.

Ecco perchè, riconoscenti, solidali, o forse senza troppa voglia di scrivere cose nuove, vi regaliamo l’imperdibile TOP 10 dei post più popolari di quest’anno.

Una sorta di bignami da leggere sotto il vostro ombrellone, da assaporare, condividere, ignorare, schernire, commentare, ipaddare, mantecare o anche solo usare come scusa per non fare sesso con il vostro fidanzato.

– I sintomi del Natale 1/Il panettone (leggi)

– Intervista con Willie Bullshit, candidato sindaco di Bologna (leggi)

– Non solo Forum. La lista completa dei ringraziamenti al Nostro Presidente (leggi)

– Trucebaldazzi & Spitty Cash live @ Millennium – Bologna (leggi)

– No Vasco, io non ci casco (leggi)

– Fauna da concerto: quando lo show è in platea (leggi)

– Guess who’s (NOT) coming to dinner. L’harakiri dek rock’n roll abbronzato (leggi)

– Elogio funebre preventivo: Vasco Brondi (1984 – 2045) (leggi)

– Ermeneutica della sala prove bolognese (leggi)

– Volevo vedere Jon Spencer (leggi)

Un ringraziamento speciale alla tag “ciucciacazzi a tradimento”, inserita per goliardia verso novembre e tutt’ora la principale chiave di ricerca che porta a (this). non so cosa cerchiate su google, ragazzi, ma di certo non lo troverete qui. Keep on trust in us, anyway!

Scriveteci se credete che il vostro post preferito non sia stato messo in classifica. Non faremo nulla, ma avrete speso in maniera creativa un paio di minuti

A presto