Immaginatevi le Puppini Sisters una notte di luglio verso le cinque del mattino gonfie di coca e rum su una spiaggia della Costa Verde. Pensate, inoltre, che da quanto sono ubriache continuano a cantare ininterrottamente ogni canzone intonando coretti accompagnati da un chitarrino e un sonaglio molesto. Ecco, nelle vicinanze ci saranno di sicuro i Love Boat.
Un ex-trio, ora quartetto, di cazzoni sardi che avrebbero fatto shakerare il culo pure a Cristopher Reeve. Stututmpatututmpapapa Uhuuhuhuuuu papparappaa d’ordinanza, coretti a gogò e in dieci minuti vi verrà voglia di saltare sulla vostra decapottabile parcheggiata nel giardinetto di casa. Capelli al vento, stereo a manetta mentre il vostro migliore amico balla come il peggio pirla sul sedile posteriore lanciati a 85 miglia orarie sotto le palme della litoranea.

Tipica ambientazione dei live dei Love Boat
Bubblegaragerocckenpoppinroll, chiamatelo come cazzo vi pare. Ginocchia piegate e culo in aria. Lanciatevi nella bolgia di qualche loro live e vi catapulterete in pochi secondi nell’ estate più torrida che abbiate mai passato. E non solo per la temperatura che raggiungerà il locale.
A proposito, due anni fa, al release party del primo disco, Imaginary Beatings of love, allo Sleepwalkers di Guspini, i nostri sono riusciti a far finire qualsiasi alcolico all’interno del locale. E far consumare tutti gli alcolici – birra inclusa – la sera del 26 dicembre in un locale del centro Sardegna, beh, ce ne vuole.
E insomma i Love Boat vengono da una terra dove Io mi rompo i coglioni fino a qualche anno fa poteva essere considerato inno nazionale, e nel giro di poco più di tre anni dal loro esordio con la Shake Your Ass sono già al terzo (o quarto?) tour europeo. Se qualcuno si meraviglia del fatto che in Italia vengano cagati dai locali più fetidi e in Europa li chiamano in posti del genere, nessun problema, basta ricordarsi che qui quando si parla di musica può sempre spuntare un personaggio come lui.
Per farla breve, Sliding Deck è un Ep bomba che in meno di una settimana vi consumerà la puntina del vostro giradischi da quattro soldi. Insomma, un gran bel colpo per la Shit Music for Shit People, e un ottimo antipasto del nuovo album Love is Gone a brevissimo in uscita per la Alien Snatch Records.
Quattro pezzi quattro tra cui va assolutamente ricordato You know I really want you, che qualche anno fa lanciò la grande stagione dei concerti nei cessi dei locali. Anche se a dir la verità, quello dell’Xm24 manca ancora all’appello.