Trucebaldazzi & Spitty Cash live @ Millennium – Bologna

Il senso di colpa per aver partecipato a una serata come quella di sabato al Millennium è veramente immenso. Non tanto per la qualità del pacco ricevuto. Quello era in conto. Andare a quella serata voleva implicitamente dire che accettavi di bruciare 5 euro, anzi 4,99. Il che già la dice lunga sulla serietà dell’organizzazione. E comunque 1 centesimo in più fa sempre comodo perché da domani i biglietti sul bus costano 1,50 euro.

È stato un atto di nonnismo.

Detto questo non si sa da dove iniziare. Se dal dj set da festa delle medie, quello dove ai Cartoons e agli Aqua ogni tanto si alterna una canzone metallara a caso giusto per far vedere che siamo grandi e ci piace il rock. Se dagli addobbi coi palloncini. Se dal pubblico immerso nell’Axe in offerta da Acqua&Sapone o dalle esibizioni live di improponibile qualità. Bimbi che cantano cori da stadio scaricati dai genitori all’entrata del locale, qualche skate, parecchi tamarri e qualche tardone alla ricerca di culetti freschi da tastare.

In ordine cronologico, sale sul palco Spitty Cash. Che, incredibile a dirsi, ai punti esce vincitore: almeno è riuscito ad andare a tempo. Ma sentirlo suggerire al pubblico che i bambini sono povri con un terribile accento romanesco è stato il segnale di come si sarebbe evoluta la serata. I protagonisti che si auto fustigano consapevoli di essere diventati famosi solo grazie alla loro ignoranza. E mentre Spitty ci informa dell’evoluzione della sua carriera senza che nessuno glielo abbia chiesto, dal pubblico cominciano a levarsi grida per il vero fenomeno della serata: TruceBaldazzi.

Spitty Cash si è preso un periodo di pausa e nel mentre ha girato un film, ci informa il messia di RomaRomania. Un film con uno che ha lavorato con Muccino – non è dato sapere se come aiuto regista o come responsabile panini comparse – e che uscirà a settembre in qualche cinema presumibilmente nella zona di Tor Vergata. E si, Spitty, staremo in ansia, ma non per fare la coda al botteghino, ma per aspettare che qualche coglione paghi il biglietto per riprendere il film e poi caricarlo abusivamente su Megavideo.

I venti minuti di esibizione del vecchio idolo di youtube sono veramente troppi tanto che è costretto a battere in ritirata al grido di te ne vai o no con tanto di cocktail sparato in faccia dalle retrovie.

E quindi ecco l’apoteosi. Sul palco compare TruceBaldazzi accompagnato da tale 13grammi, suo compare della Malestremo Gang. Uno spettacolo indecente, digustoso, una conduzione spregevole, turpe, ripugnante ha commentato il nostro premier.

La sensazione era di assistere al teatrino del bulletto con la bicicletta arrugginita che si fa il gangsta davanti al bimbo col triciclo.

Esagerando una mezzora di triste spettacolo che di rap non aveva niente se non qualche cappellino con la visiera piatta che circolava in sala. Che girava ponendo domande da critico musicale del tipo ma tu sei per truce o per spitty? Un po’ come Beatles vs Rolling Stones, salvo concludere ah ma io sono per J-Ax.

E insomma mezz’ora in cui Truce e il compare han cantato – se cosi si può dire – tre canzoni tre. In loop, ognuna per tre o quattro volte. Truce continuava a ripetere la volete o no la volete o no ma poteva dire anche qualsiasi altra parola gli fosse passata in testa in quel momento che il pubblico lo avrebbe osannato per ore. E questi cazzo di insegnanti sempre in mezzo ad ogni canzone.

Stringeva mani meglio di Obama ma non riusciva ad andare a tempo. E sentire il compare 13grammi dirgli quando ti faccio un gesto attacchi sennò ci incasiniamo è stato veramente un momento triste.

Tre canzoni dicevamo, perché non c’erano altre basi. Pare se le fossero dimenticate a casa. Vendetta vera, la mia ex-ragazza, puttane e soldi.  La volete o no? La volete o no?

Terribile veramente, con 13grammi che provava a fare il rapper stiloso improvvisando delle rime di pessima qualità che il pubblico ha stroncato immediatamente, ma non perché non fossero di classe, semplicemente perché la baracca si reggeva tutta sulla presenza di Truce. La volete o no? La volete o no?

E se sentire Vendetta Vera cantata in coro peggio che Albachiara a un concerto di Vasco è stato imbarazzante, molto più inquietante è stato sentire i cori TruceTruceTruce con tanto di mani tese in alto, che ricordavano per assonanza e gestualità le acclamazioni italiane di inizio secolo scorso.

Completamente travolto dal flusso degli eventi, pareva non rendersi conto di cosa stesse succedendo. E a questo punto viene da chiedersi se la sua gang se lo porti appresso giusto per farsi pubblicità, e magari va a finire che gli fanno pure la cresta sul cachet (?).

Serata conclusa, comunque, per abbandono del terreno di gioco. Truce lascia il palco seguito da una folla che pareva aver visto il fantasma di John Lennon con cui farsi la foto, ma si dissolve non si sa dove in qualche camerino a bere tanta acqua, cosi come richiesto dal palco. Il povero ragazzo che è salito a far della beatbox per tappare i buchi delle basi lasciate sulla scrivania a fianco ai compiti di matematica è l’unico eroe della serata. Dieci e lode per lui. Tanta merda per gli altri. Pubblico e partecipanti compresi. Me compreso.

E comunque il dubbio rimane: ma se domani nessuno clicca più su youtube sto cazzo di video di vendetta vera che succede?

Ma il vero assente è stato Tofat, e con lui lo spettacolo sarebbe stato completo.

E comunque non mi lamento. Era tutto messo in conto e me la sono andata a cercare.

Sanremo di merda

E vabbè lo so che faccio battute scontate ma appena penso a Gianni Morandi mi scatta un automatismo che ho contagiato pure a mia mamma.

E comunque in questo momento in tv ci sono Signorini e la De Filippi che ballano il twist. E ho appena scoperto che l’evento di questo sabato non sarà la battleofthemerd al millennium – Spittycash vs Trucebaldazzi per chi non lo sapesse e voci di corridoio parlano di una zingarata con Beppe Maniglia in cassa dritta – e nemmeno Bob Sinclair allo chalet delle rose, ma bensi la presenza di Ruby Rubacuori in una delle discoteche più tamarre di tutta la romagna. Qui potete insultare liberamente lei e il locale.

Sanremo dicevamo. Io personalmente non vedo l’ora di sentire l’esibizione dei Modà. I giovani che portano una ventata d’aria nuova pare sarà il tagliente commento di Vincenzo Mollica. Di Anna Oxa e dei suoi trip da neofricchettona rimasta sotto con gli oroscopi di Internazionale credo ci parlerà abbastanza il buon Milo Infante su RaiDue.

Due loculi più in la a quello di Mike Bongiorno c’era la bara dei La Crus. Trafugata anch’essa e catapultata sul palco di Sanremo, non ha ricevuto la stessa attenzione mediatica del grande Mike perchè in fin dei conti non se li è mai cagati nessuno nemmeno da vivi. Il classico gruppo troppo alternativo per entrare nel mainstream ma troppo pop per rimanere nell’underground e, a prescindere da questo, un gran bel gruppo di merda. Concordo in pieno con bastonate sul fatto che siano risorti per esigere il premio della critica. Anche se in realtà la concorrenza di Battiato nelle vesti del neomoralizzatore culturale è molto forte. Chissà se si presenterà con la cassa dritta anche lui.

Comunque le sorprese migliori  arrivano sempre dalla categoria nuove proposte. Per dimostrare che Sanremo nonostante le accuse di essere regno dei matusa è anche gggiuovane, ecco che Gianni ci propone il bel Anansi coi suoi dreadlocks – si aprono le scommesse sul numero di giornalisti e presentatori che non riusciranno a pronunciare la parola e ripiegheranno sul più classico treccine – e un giovane cantautore ispirato da Nek che infatti si chiama Neks.

Come poteva mancare poi il tradizionale cantante dal nome proprio. Quest’anno è il turno di Micaela. Almeno non è il più classico Giovanni, Francesco, Luca M o Sandro. Ci scorderemo in fretta anche di lei non preoccupatevi.

Degni di nota anche Le strisce con il brano Vieni a vivere a Napoli. La risposta immediata sarebbe ma anche no, però con un nome cosi uno che ti fa questa proposta deve nascondere qualcosa. Per forza.

E' sempre bene ricordare questa figura quando si cita un savoia

Pupo si è offeso perché la canzone Italia amore mio non è stata inserita tra le canzoni patriottiche da cantare nella serata dedicata all’unità d’Italia. Perché non esistono canzoni belle o brutte, esistono canzoni che piacciono o non piacciono. All-in! Cosi ha sentenziato in una moderata discussione da Giletti.

Eh no caro Pupo. Ci sono le canzoni e poi ci sono le canzoni di merda. E la tua è proprio una canzone di merda. E in più cantata con un figlio di puttana come Emanuele Filiberto, quindi taci e non rompere i coglioni.

Davide van de Sfroos è stato accusato di tradimento dai leghisti perché nella serata dedicata all’unità canterà viva l’italia. Peccato che abbia sempre detto di non aver mai votato Lega.

Piccola divagazione personale: sono estremamente felice dell’assenza degli ultimi due vincitori Marco Carta e Valerio Scanu. Anche se, dico la verità, l’idea di un possibile duetto tra i due mi ha fatto veramente salire l’adrenalina meglio di un SuperHoffman.

Comunque sono ben contento di non averli in mezzo alle palle. Mica per le loro canzoni eh. Per non dovermi ritrovare poi a discutere con qualche coglione su argomenti del tipo “oh che bravi i sardi” “ma dai che bei ragazzi che sfoggiate” “ah ma cosa vi fa il sole della vostra terra”. E magari poi vedere Gianfranco Agus che commenta la cucina sarda mentra mangia i malloreddus a scrocco a casa della signora Carta con Lamberto Sposini che dallo studio gli urla  “facci vedere un po’ come si vive nell’antica terra di Sardegna”. Cristo che palle. E poi tutti a dire “eh ma la Sardegna ha un qualcosa di magico”.

Ma andatevene affanculo per favore, prima ci dichiariamo indipendenti meglio è. E Marco Carta fuori dai coglioni insieme a quella cricca di casalinghe pervertite che anima il forum delle Mamme fan di Marco Carta. Se non ci credete guardate qui.

Per concludere con qualche altro stereotipo, ecco che arriva Al Bano e il suo mondo di antichi valori ancestrali del legame con la terra, della fedeltà, del rispetto, dell’amore, della fede, della presenza di Dio in ogni nostro atto. E i suoi due divorzi monopolizzeranno le discussioni delle nostre nonne per due mesi buoni. Intervallati ogni tanto da acuti a caso a tradimento nel bel mezzo delle interviste.

Pare che Gianni abbia scelto personalmente il miglior concime per i fiori del palcoscenico.